giovedì
28 MarTema 18. La Toponomastica storica per la valorizzazione e pianificazione territoriale
Invia un abstract ad #ASITA2019
Descrizione del tema
Le recenti esperienze di ricerca pura e applicata hanno fatto emergere sempre più l’esigenza dell’adozione di fonti toponimiche, che spesso costituiscono gli unici “indicatori” per la ricostruzione dei quadri ambientali ed antropici del passato, oltre ad essere beni culturali immateriali, conformemente alla dichiarazione dell’Unesco. I toponimi storici, esaminati singolarmente o in ottica reticolare, sono infatti veri e propri documenti che svolgono il ruolo di costituire e denotare il carattere identitario di un territorio, conservandone stratificazioni e caratteristiche anche in assenza di tracce materiali visibili. Essi quindi diventano strumenti utili per molteplici scopi: georeferenziazione degli oggetti geografici denominati, delimitazione di spazi regionali di varia scala, ricostruzione della gerarchia funzionale dei centri abitati, identificazione di aree potenzialmente a rischio, valorizzazione dell’identità culturale di aree più o meno vaste, marketing territoriale in ottica glocale. Di qui l’importanza di recuperare e conservare il patrimonio toponimico originario, spesso a rischio di scomparsa quando le trasformazioni territoriali ne determinano la modifica o la sostituzione. Le fonti disponibili in tal senso sono molteplici: dalla “estrazione” dei singoli nomi dalla cartografia ai catasti; dalle fonti d’archivio ai testi letterari alla memoria orale collettiva
Parole chiave
Toponomastica, cartografia, identità, pianificazione, territorio, georeferenziazione