martedì
7 OttSessione plenaria “Mare nostro”
Luca Mercalli modera la sessione plenaria
“Mare nostro? Opportunità e limiti delle tecnologie e della ricerca per la gestione dei mari italiani”
Palazzo degli Affari di Firenze, 16 ottobre 2014
“Mare nostro? Opportunità e limiti delle tecnologie e della ricerca per la gestione dei mari italiani”
Palazzo degli Affari di Firenze, 16 ottobre 2014
Modera:
Luca Mercalli, Società Meteorologica Italiana onlus/Nimbus journal
Intervengono:
Irene Di Girolamo, Ministero dell’Ambiente e marine strategy
Enrico Arneri, FAO – Fisheries and Aquaculture Department
Fabio Trincardi, CNR-ISMAR e RITMARE
Promozione e organizzazione:
CNR IREA (http://www.irea.cnr.it), Anna Basoni e Paola Carrara
Per informazioni scrivere ai seguenti indirizzi: basoni.a@irea.cnr.it, carrara.p@irea.cnr.it
La sessione:
Le acque marine e oceaniche coprono circa due terzi della superficie del pianeta e rappresentano una riserva vivente di risorse naturali, soggette tuttavia a molteplici rischi che ne mettono a repentaglio l’equilibrio e potrebbero impedire alle future generazioni l’accesso a risorse vitali per la nutrizione, la salute, lo sviluppo. Azioni internazionali come l’Agenda 21 di Rio (1992) hanno stabilito obiettivi chiari per fronteggiare i rischi più gravi, tra cui: monitorare e ripopolare, se possibile, le riserve naturali di pesce; frenare la perdita e il degrado attuale degli habitat; allargare le aree protette marine; ridurre la vulnerabilità delle coste e aumentare la resilienza agli impatti del cambiamento climatico; ridurre l’inquinamento a livelli che non compromettano le funzioni eco-sistemiche e la biodiversità.
L’Italia, al centro del Mar Mediterraneo, dovrebbe essere particolarmente sensibile alla sua tutela e all’adozione di politiche di tutela, considerando inoltre che la difesa del mare può avere pesanti ricadute economiche: FAO e Banca Mondiale hanno stimato che i benefici di una gestione più efficiente e scientificamente basata della pesca sono dell’ordine di 50-100 miliardi di dollari annui; la Commissione Europea (studio PESETA) ha stimato che per l’Italia il danno atteso derivante da cambiamenti climatici, erosione delle coste, subsidenza ed altri rischi naturali ammonta a circa 200 milioni/anno, in mancanza di interventi di adattamento.
Per fronteggiare efficacemente questi problemi, arrivando a legislazioni più illuminate e quindi a fatti concreti è opportuno che la comunità scientifica e tecnologica suggerisca strumenti di analisi e proponga soluzioni praticabili ed efficaci, diffondendo dati certi, migliorando la conoscenza dei fenomeni, aumentando la consapevolezza sociale, studiando interventi. Questo è uno degli obiettivi del Progetto bandiera RITMARE del MIUR. La geomatica può grandemente contribuire, con gli strumenti, le tecnologie e i sistemi oggi disponibili, a definire lo stato dei mari italiani, a monitorare i processi in corso e a suggerire strategie di intervento con riferimento alle problematiche più ‘calde’ come le risorse ittiche, gli habitat naturali e la biodiversità, l’erosione e il consumo costiero, l’inquinamento e il degrado delle acque. La Geomatica offre infatti un significativo supporto a chi è preposto al controllo del territorio; a chi è chiamato a prendere decisioni sulla tutela, sulla prevenzione e sulle emergenze in atto; a chi, come cittadino è interessato al proprio ambiente di vita e, non da ultimo, a chi dipende per la propria attività imprenditoriale dal mare e dalle sue risorse ambientali e naturali.
In questo contesto, ASITA 2014 presenta una Sessione Speciale sull’argomento, invitando ad una discussione comune, soprattutto tecnica, esperti nazionali del settore. L’obiettivo è quello di far conoscere e mettere in evidenza alcuni problemi significativi, mostrando lo stato degli studi e delle tecnologie disponibili e indicando quali strumenti esistano (o sarebbero necessari) per fronteggiare le emergenze e instaurare meccanismi virtuosi.
Perché questa sessione?
Offrire ai partecipanti tradizionali alla Conferenza Nazionale ASITA un quadro delle problematiche di gestione dei dati marini, soprattutto in un’ottica di disponibilità di dati Open