venerdì
14 GenAvvicendamento nelle cariche di Presidente della Federazione e del Consiglio Scientifico di ASITA
Con il nuovo anno, il prof. Gandolfi e la prof.ssa Zamperlin lasciano i ruoli che hanno rivestito nell’ultimo triennio, passando il testimone alla Prof.ssa Sebillo e al Prof. Borgogno-Mondino. Sebbene le elezioni siano avvenute precedentemente per consentire un proficuo affiancamento alle attività organizzative già in corso per l’edizione 2022 della Conferenza, è con l’inizio del nuovo anno, infatti, che si è avuto l’avvicendamento nelle cariche di presidente per il triennio 2022 – 2024.
La prof.ssa Sebillo, già vicepresidente della Federazione e membro del Consiglio Direttivo in qualità di presidente di AMFM GIS Italia, ha da sempre sostenuto l’esigenza di un profondo rinnovamento ed ha operato in linea con il Presidente e gli altri membri del Consiglio, consapevole che fossero ben presenti i presupposti e le persone giuste affinché ciò potesse avvenire.
“Ora, abbiamo davanti una sfida importante. La pausa a cui siamo stati obbligati dalla pandemia Covid-19 ha inevitabilmente rallentato il processo di rinnovamento intrapreso, ma ritengo fondamentale proseguire senza soluzione di continuità lungo questo percorso, intervenendo, se necessario, ancor più radicalmente. ASITA è chiamata ad una azione di ripresa e di rilancio delle attività, che richiede un rinnovato impegno propositivo e una forte interazione negli ambiti in cui la Federazione è sempre stata naturalmente presente. Ma non solo questo: la sfida è ancora più grande. Sono convinta infatti che, sebbene gli intenti con cui è nata ASITA siano ancora attuali, occorre mettere in discussione costruttivamente le modalità da adottare per concretizzarli. Abbiamo uno scenario di partenza noto, abbiamo degli obiettivi, dobbiamo lavorare per definire il percorso da seguire per dare sostanza a tutto ciò.
E le strategie da seguire esistono. Nonostante le criticità che abbiamo vissuto e che ancora stiamo vivendo, abbiamo infatti un’occasione irripetibile di ripresa, che in tempi diversi, mai avremmo potuto pensare ci sarebbe stata data. Essa si concretizza nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, contributo italiano al Next Generation Plan della Commissione Europa, che si unirà al Green Deal Europeo e, con respiro internazionale, nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Si tratterà sicuramente di un percorso articolato, che andrà opportunamente programmato in termini di risorse e tempo, e che richiederà il contributo di tutti i rappresentanti membri del Consiglio Direttivo e del Consiglio Scientifico, allargati possibilmente per includere ulteriori competenze e professionalità. Faccio quindi un grosso “in bocca al lupo” ad Enrico e a tutti i membri del consiglio direttivo e di quello scientifico, ringrazio i presidenti uscenti per il prezioso lavoro svolto, e un arrivederci a presto all’edizione 2022 della Conferenza ASITA che si terrà a Genova a fine giugno”. (Monica Sebillo)
Il prof. Enrico Borgogno-Mondino, già vicepresidente del Consiglio Scientifico (CS) e membro del Consiglio Direttivo ASITA in rappresentanza AIT, ha condiviso e sostenuto gli sforzi di rinnovamento attuati dalle precedenti presidenze.
“Nella mia visione ASITA deve rendere reciprocamente permeabili alle tematiche territoriali i portatori di interesse (professionisti ed Enti), i portatori di conoscenza (Accademia e Ricerca) e l’industria, con l’idea di promuovere un trasferimento tecnologico virtuoso che possa generare benefici per tutti. Le 4 Associazioni Scientifiche, anime di mutua complementarietà in ASITA, devono operare come catalizzatori per accelerare il processo di permeazione, aggregando comunità internamente simili, ma diverse le une dalle altre, portandone le istanze in ASITA e restituendo loro soluzioni, proposte e contatti. Deve altresì guardare all’esterno in un tentativo di coinvolgimento di professionalità nuove anche esterne alle 4 associazioni fondatrici, prospettando in modo inclusivo anche l’accoglimento delle stesse al proprio interno.
Frequento ASITA fin dal 1998, l’ho vista crescere negli anni per poi ridimensionarsi attestandosi al livello di partecipazione attuale che, pur lontano da quella degli anni d’oro, ancora racconta di un grande, e forse rinnovato, fermento attorno alle tematiche territoriali. Oggi più che mai la contingenza storica, anche richiamata, seppur in modo indiretto, dalle istanze del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza (PNRR) reclama le nostre competenze. ASITA può e deve approfittare del momento, non arretrare ma aggredire.
La maggiore criticità che intravedevo qualche anno fa, e cioè quella della riduzione numerica della componente Accademica/Scientifica, che ho sempre ritenuto volàno di ASITA, già con la passata Presidenza è stata affrontata in modo deciso e, a mio avviso, vincente inaugurando la stagione della pubblicazione indicizzata che continuerò a sostenere in modo convinto. La nuova sfida di oggi, nella mia visione, è il rafforzamento del ruolo di ASITA nel sostenere il trasferimento tecnologico che da un lato supporta l’impresa e dall’altro consente all’Accademia di spendersi proficuamente sulla Terza Missione alla quale è chiamata. Credo in perfetta continuità con il Presidente che mi ha preceduto, che ASITA debba esistere OLTRE il convegno, superando la propria identificazione come EVENTO e migrando ad ORGANO NAZIONALE ad impatto continuato. L’ipotizzata cadenza biennale ne rafforzerà la visibilità istantanea, ma non ne esaurirà il lavoro ed il ruolo che, invece, mi immagino costantemente e strutturalmente presenti a livello nazionale. Il tentativo è quello di portare ASITA su tutti i tavoli in cui le Scienze Territoriali siano chiamate a dare il proprio contributo. Penso quindi ad uno scenario in cui ASITA promuova finalmente scambi/osmosi effettivi tra ricerca, industria ed enti territoriali nel tentativo di creare gruppi ed alleanze complementari pronte a rispondere a sollecitazioni progettuali nazionali ed Internazionali. Un ruolo tra tutti mi è caro e auspicabile: quello che vedrebbe ASITA come Organo certificatore dei processi e degli strumenti per tutti quei Servizi che siano geograficamente basati.” (Enrico Borgogno-Mondino)